Che dire? Ne ho bisogno di imparare l'italiano ma non ho la motivazione. Devo ingannarmi, inventare qualche ragione. Dopo, magari fra un mesetto, potro cominciare a scrivere il corto (un cortometraggio con alcuni amici di allora,) un'idea gia abbastanza sviluppata da 2 anni o piu ma che, a causa di una vita cosi dispersiva, non ho cominciato ancora. So bene come sprecare il tempo. Comunque.
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Guardando su, me ne accorgo che devo scrivere in un modo piu chiaro e leggibile. Se non, queste parole non saranno mai lette. Forse intendo proprio quello: mettere giu parole che non saranno lette. Mai. Perche? Perche le parole sono pericolose.
In esse puoi mettere tanto, troppo, se solo rimuovi le loro significanze - intendo un plurale , significanze - il loro peso e arrivare al punto in cui non sono piu rilevante in se stesse ma diventano come un... telescopio ma a rovescio. Cio'e che uno mette parole sulla pagina per l'altro che, attraverso le parole-telescopio, a sua volta guarda lo scrittore o narratore o una parte del narratore-scrittore ma in modo molto particolare, ingrandito, come se fosse usando uno zoom. Nei tempi lontani i zoom erano otticali. Adesso sono digitali, cio'e adesso e il computer (cellulare) che funziona da telescopio, spezzando l'insieme in favore ai tanti piccoli pezzetti che, messi assieme, sembrano formare un'insieme.
Ma quale insieme? Non so se intendevo una metafora nella penultima frase. Forse si ma non saprei specificamente quale. Forse sono molto difensivo stasera. Forse domani non lo saro piu. Forse non scrivero 'forse'. Forse. Comunque.
Vedo che in una maniera o l'altra ho riempito la pagina con queste parole che non saranno mai lette, da nessuno. Tranne te. Ma, allora, chi sara il lettore, e chi il narratore? Io o tu? Decidera il telescopio.
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